Giorgio Avigdor
(lavori fotografici 1956-2018)

Avigdor è considerato uno dei più importanti fotografi italiani del dopoguerra insieme a Carlo Mollino e Ugo Mulas (Francesco Bonami, 2007). Attingendo al suo background in arti visive e performative, ha iniziato la sua carriera nella fotografia alla fine degli anni Cinquanta. Ha iniziato la sua attività con la fotografia di moda, poi ha continuato a contribuire al settimanale "Il Mondo", che all'epoca era noto per la qualità delle sue scelte editoriali fotografiche. L'approccio che ha usato in questo periodo è stato tra la fotografia sociale e umanistica. Avigdor ha studiato architettura sotto Carlo Mollino. Una parte sostanziale del suo lavoro fotografico è fatta di ricerche sull'ambiente urbano. Il riconoscimento nazionale arrivò con una mostra intitolata "Entrare a Torino" (Torino entrante), Torino 1973, Roma 1974, che rappresentava scene della periferia di Torino. A questa è seguita un'altra mostra "Corsi d'acqua a Torino" - Camera di commercio dell'industria, dell'artigianato e dell'agricoltura, Torino 1975. Nel 1979 questi successi sono stati seguiti da un invito alla Biennale di Venezia a partecipare a una mostra collettiva: "L'Immagine Provocata", a cura di Luigi Carluccio. Altrettanto importante nel lavoro fotografico di Avigdor è la serie di interni tra passato e presente. Ciò si nota in particolare nella mostra "Vita e Cultura Ebraica", 1984. Nello stesso periodo, porta avanti un lavoro più personale sugli interni e le nature morte (mostra "The Silent Twins" Promenade "Ferrara, 1986 e collezione di Bibliothèque nationale de France). Nel 1994, le fotografie di Avigdor sono state esposte nella Galleria Civica di Arte Moderna e Contemporanea di Torino. La mostra è stata curata da Rosanna Maggio Serra che ha anche scritto un testo sul lavoro di Avigdor per il catalogo. Il lavoro di Avigdor è stato incluso in una serie di mostre collettive di fotografia italiana: "Fotografia Italiana per una Collezione", Collezione Re Rebaudengo Sandretto, Torino 1997; "Un occhio per la città" Albuquerque, New Mexico, 2001; "Punto di vista - L'Italia in bianco e nero: fotografie della collezione Prelz Oltramonti", Estorick Collection, Londra 2005. Tutto a cura di Antonella Russo. La moda, il sociale, l'ambiente urbano e gli interni, quindi, sono tra i passaggi più significativi di uno dei principali fotografi in "Italics - Italian Art between Tradition and Revolution", la mostra curata da Francesco Bonami per Palazzo Grassi a Venezia e il Museo di Contemporary Art in Chicago (2008/2009). Giorgio Avigdor nasce a Torino nel 1932, muore a Cannes il 25 marzo 2019.





Giorgio Avigdor
(photographic works 1956-2018)

Avigdor is considered one of the most important post-war Italian photographers together with Carlo Mollino and Ugo Mulas (Francesco Bonami, 2007). Drawing on his background in visual and performing arts, he began his career in photography in the late fifties. He started his activity with fashion photography, he then continued by contributing to the weekly “Il Mondo”, which was renowned at the time for the quality of its photographic editorial choices. The approach that he used during this period was in-between social and humanist photography. Avigdor studied architecture under Carlo Mollino. A substantial part of his photographic work is made of research about urban environment. National recognition came with an exhibition called “Entrare a Torino” (Entering Turin) – Turin 1973, Rome 1974 – which portrayed scenes of the outskirts of Turin. This was followed by another exhibition “Corsi d’Acqua a Torino” (Waterways in Turin) – Chamber of Commerce for Industry, Handicraft and Agriculture, Turin 1975. In 1979, these successes were followed by an invitation to the Venice Biennale to participate in a group exhibition: “L’Immagine Provocata”, curated by Luigi Carluccio. Also important in Avigdor’s body of photographic work is the series of interiors between past and present. This is notable in particular in the exhibition “Vita e Cultura Ebraica” (Jewish Life and Culture), 1984. At the same period, he carried a more personal work on interiors and still life (exhibition “The Silent Twins’ Promenade” Ferrara, 1986 and collection of Bibliothèque nationale de France). In 1994, Avigdor’s photographs were exhibited in Turin’s Galleria Civica di Arte Moderna e Contemporanea. The exhibition was curated by Rosanna Maggio Serra who also wrote a text on Avigdor’s work for the catalogue. Avigdor’s work was included in a number of group shows featuring Italian photography: “Fotografia Italiana per una Collezione”, Collezione Re Rebaudengo Sandretto, Turin 1997; “An Eye for the City” Albuquerque, New Mexico, 2001; “Viewpoint – Italy in Black and White: Photographs from the Prelz Oltramonti Collection”, Estorick Collection, London 2005. All curated by Antonella Russo. Fashion, social, the urban environment and interiors, therefore, are among the most significant passages of one the main photographers in "Italics - Italian Art between Tradition and Revolution", the exhibition curated by Francesco Bonami for Palazzo Grassi in Venice and the Museum of Contemporary Art in Chicago (2008/2009). Giorgio Avigdor was born in Turin in 1932 and died in Cannes on March 25, 2019.